Il ghiribizzo

Mattia era un bambino vivace”… Quante storie potrebbero cominciare così! Ma soltanto in questa il ghiribizzo, quello che prende a tutti i bambini “vivaci”, il ghiribizzo di correre, di strillare o fare le cose che non vanno fatte, solo in questa storia il ghiribizzo alla fine si stufa. Sì! Non ne può più di essere sempre maltrattato, colpevolizzato, soffocato! Insomma, si offende e decide di partire. Come per dove? Ma per il paese dei ghiribizzi! E una volta che comincia un ghiribizzo a offendersi e partire, non ci vuole molto perché la voce si sparga e tutti quanti i ghiribizzi di tutti i bambini vivaci decidano che è arrivato il momento di dire basta e salutare chi non li vuole. Così, in breve tempo, in città non c’è più nemmeno un ghiribizzo! Ed ecco che, di colpo, dappertutto scende una gran calma. Una calma che, molto in breve, diventa tristezza. Dopo un viaggio nel paese dei ghiribizzi, sarà la mamma di Mattia a comprendere la sottile, ma vitale differenza tra soffocare un ghiribizzo e danzare con lui, tra controllare ed educare, tra sentire e ascoltare.